martedì 9 dicembre 2014
Il cugino milanese
In pieno pre-esonero di Storia, in piena crisi isterica, in pieni istinti omicidi, ieri pomeriggio mio cugino di Milano mi ha fatto sapere che oggi sarebbe passato per Roma per lavoro e propone di vederci per scambiare un saluto.
Non lo vedo da un paio d'anni, comunque ingenuamente, forse colta in un momento di vulnerabilità, accetto.
Il cugino milanese arriva alle due e mezza di pomeriggio, subito dopo pranzo, parcheggiando la sua Enjoy Car non lontano dal quartiere in cui vivo - quartiere in cui l'Enjoy Car non può essere parcheggiata. E' evidente che non si è fatta nemmeno lo scrupolo di considerare questa una parte di Roma.
Gli offro un caffè, rifiuta, parliamo del più e del meno. La conversazione va più o meno così:
" Insomma non siamo riusciti ad incrociarci, quando sono venuta a Milano, eh cugino?"
"Eh no, purtroppo ero in viaggio..a Berlino mi sembra. Quand'era?"
"A Giugno"
"Allora ero a Mosca, a Berlino ci siamo andati prima"
"Come va l'organizzazione del matrimonio?"
"Benissimo, vogliamo fare una cosina semplice. Un paio di giorni sulla costiera ligure, ristorante sugli scogli - proprio sopra, eh! - e poi il giorno dopo volevamo organizzare una cosa al mare tutti quanti"
"Che bellezza, e il viaggio?"
"Abbiamo organizzato già tutto: viaggio in Giappone, e poi da Osaka andiamo a Bali, in Indonesia. Stiamo una ventina di giorni"
"Il lavoro come va?"
"Bene, la banca mi ha anche dato le chiavi di un appartamento in un palazzo antico di Roma, sul lungotevere, che si affaccia proprio sull'Ara Pacis"
"Ma dai! E cos'è che faceva la tua fidanzata di lavoro?"
"Il magistrato"
"E insomma.."
"Dai, dimmi di te, che fai? Come stai?"
"Mah, studio..niente di che sai, esami..questo.."
"Hai una casa molto grande, immagino che ci organizzerai un sacco di feste!"
"..ehm..ma certo, sì..a volte.. sai in questi otto mesi abbiamo avuto tutti esami, vacanze..impegni..ma le farò, ovvio..le farò.."
"Allora ci vediamo cugina, ciao!"
Non credo ci sia altro da aggiungere, a questo punto.
Tanto la crisi isterica mi stava già venendo.
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