martedì 9 dicembre 2014

Il cugino milanese


In pieno pre-esonero di Storia, in piena crisi isterica, in pieni istinti omicidi, ieri pomeriggio mio cugino di Milano mi ha fatto sapere che oggi sarebbe passato per Roma per lavoro e propone di vederci per scambiare un saluto.
Non lo vedo da un paio d'anni, comunque ingenuamente, forse colta in un momento di vulnerabilità, accetto.

Il cugino milanese arriva alle due e mezza di pomeriggio, subito dopo pranzo, parcheggiando la sua Enjoy Car non lontano dal quartiere in cui vivo - quartiere in cui l'Enjoy Car non può essere parcheggiata. E' evidente che non si è fatta nemmeno lo scrupolo di considerare questa una parte di Roma.



Gli offro un caffè, rifiuta, parliamo del più e del meno. La conversazione va più o meno così:


" Insomma non siamo riusciti ad incrociarci, quando sono venuta a Milano, eh cugino?"
"Eh no, purtroppo ero in viaggio..a Berlino mi sembra. Quand'era?"

"A Giugno"
"Allora ero a Mosca, a Berlino ci siamo andati prima"


"Come va l'organizzazione del matrimonio?"
"Benissimo, vogliamo fare una cosina semplice. Un paio di giorni sulla costiera ligure, ristorante sugli scogli - proprio sopra, eh! - e poi il giorno dopo volevamo organizzare una cosa al mare tutti quanti"
"Che bellezza, e il viaggio?"
"Abbiamo organizzato già tutto: viaggio in Giappone, e poi da Osaka andiamo a Bali, in Indonesia. Stiamo una ventina di giorni"


"Il lavoro come va?"
"Bene, la banca mi ha anche dato le chiavi di un appartamento in un palazzo antico di Roma, sul lungotevere, che si affaccia proprio sull'Ara Pacis"

"Ma dai! E cos'è che faceva la tua fidanzata di lavoro?"
"Il magistrato"

"E insomma.."
"Dai, dimmi di te, che fai? Come stai?"
"Mah, studio..niente di che sai, esami..questo.."

"Hai una casa molto grande, immagino che ci organizzerai un sacco di feste!"
"..ehm..ma certo, sì..a volte.. sai in questi otto mesi abbiamo avuto tutti esami, vacanze..impegni..ma le farò, ovvio..le farò.."
"Allora ci vediamo cugina, ciao!"


Non credo ci sia altro da aggiungere, a questo punto. 
Tanto la crisi isterica mi stava già venendo.

mercoledì 26 novembre 2014

Winter is coming


Ci sono moltissimi modi in cui il mondo cerca di dirti che lavarsi non è naturale.
Uno di questi modi è esemplificare la cosa tramite le persone sull'autobus, quelle che se per sbaglio non trovano posto a sedere e alzano il braccio per aggrapparsi a uno dei pali le tue narici cominciano a vomitare ascelle pezzate.
Un altro modo è quello di sterminare ogni possibilità di ottenere acqua calda in inverno, per esempio facendo saltare lo scaldabagno in piena mattina, quando tu, che da brava barbona hai evitato di lavarti ieri sera 'tanto domani faccio subito' sei lì che aspetti l'acqua calda con i capelli a diga di castoro.
A quel punto l'unica soluzione, a meno che non abbiate una passione per la polmonite, è rassegnarsi e farsi una bella coda con otto fasce per capelli a mo' di turbante per evitare colate d'olio extravergine dai capelli - che nel frattempo assumeranno l'aspetto d'un'insalata. 




Trovato il modo di risolvere la questione scaldabagno senza altri spargimenti di sangue, potrebbe accadere, per chissà quale coincidenza del destino, che riusciate a lavarvi i capelli in modo quasi decente. Tutto sembrerebbe filare liscio, questa volta, sareste in orario, potreste quasi pensare di allungare il tempo della vostra colazione. Siete già lì che vi pregustate i vostri otto minuti netti di caffè - invece di cinque, insomma..è già molto - quando, phon alla mano, salta improvvisamente la luce. Nel buio più totale camminate verso l'interruttore della luce della casa, capelli zuppi e colanti, palpebre a mezz'asta e aria leggermente seccata. L'interruttore non sembra essere saltato, al che parte il "macomecazzoèpossibile" con annesse chiamate ai genitori, parenti e amici (sempre alle sette del mattino) che vi dicono che forse è l'interruttore generale. Senza pensare che se fosse quello nel palazzo la luce non ci sarebbe, scendete ingenuamente le scale alle sette del mattino. Il palazzo, sempre colmo di movimento e gente cagacazzi, è, ovviamente, del tutto deserto.




I minuti scorrono, i vostri capelli sono ancora bagnati, la vostra faccia è ancora quella di un rifugiato, siete in pigiama, calzini, infradito, due felpe brutte casalinghe, nell'androne del palazzo in attesa che qualcuno si decida ad uscire di casa - ringraziate mentalmente che non sia domenica.
Quando ormai cominciate a perdere le speranze, un omino esce dall'ascensore e vi guarda in un istante di puro terrore seguito dalla sincera confusione: è chiaro, sta decidendo se siete una donna in cerca d'aiuto o una psicopatica delirante che si aggira inquietantemente per il palazzo. Gli dite che non vi funziona l'impianto elettrico, che siete alla ricerca degli interruttori generali che non trovate e che non sembra un problema degli interruttori che avete in casa. Lui mentalmente opta per l'opzione psicopatica, ma forse è gentile e tace. Forse non ricorda il numero della neuro e decide sia meglio assecondarvi




Niente, non è nemmeno l'interruttore generale, ottimo.
Tornate a casa disperati, affranti, con la polmonite che comincia a farvi le carezzine amichevoli sulla nuca, e finalmente l'illuminazione mentale seguita poco dopo da quella vera e propria: l'interruttore in casa è un altro, quello che la coinquilina, attualmente partita per un viaggio di sola andata per la Norvegia, nel nulla, senza cellulare eccetera, non vi ha mai mostrato.

Ebbene, luce fu e anche phon. Nel frattempo avete risudato tutto il sudabile, così da rendere vana la doccia, come volevasi dimostrare.

Tutto bene, ragazzi, l'inverno sta arrivando ma poi se ne andrà anche quest'anno.

martedì 11 novembre 2014

Libro consigliatissimo (perchè l'ho scritto io)

Andate e fate questo costosissimo acquisto (BEN 0,99€ e in cambio potrete scrivere cose orribili nella recensione..però leggetelo, neh!)



Potete scaricarlo su Amazon, IBook, Google Play, Hoepli, OVUNQUE.
(ma preferibilmente qui: clicca )

sabato 8 novembre 2014

Cosebbelle


Avete mai conosciuto una persona che ha realizzato un sogno?
Sono circa dieci anni che nutro la speranza di diventare una scrittrice. In dieci anni sono diventata adulta, ho avuto il tempo di migliorare la scrittura e dimenticare quanto essa fosse importante. Ho avuto il tempo di scrivere decine di pezzi e lasciarli a metà, ricordandomi quanto questo fantomatico sogno fosse distante dalle mie reali possibilità.
Non so cosa sia successo, poi. Un giorno ho iniziato a scrivere un racconto e per la prima volta, da quando avevo 13 anni, sono riuscita a terminare qualcosa. Sbam

Ho scritto il mio primo racconto completo, un romanzo breve, se vogliamo. 
Tra qualche ora sarà disponibile in tutte le principali librerie online in forma di ebook, al prezzo di 0,99€ che fosse stato per me l'avrei portato direttamente a zero. Non mi interessa guadagnarci - o avrei fatto la dentista, parliamoci chiaro. Mi interessa dare questo pezzetto di me stessa al mondo e ricevere pezzetti di voi in risposta. 

Il primo passo verso il sogno della mia vita è proprio questo, se volete scoprire che sapore ha vi basta scaricare l'ebook. Intanto vi aggiornerò qui via via, a piccoli passi, e magari pubblicherò anche una foto della mia faccia da "porcavaccaisognisiavveranosulserio".
Ma quello un'altra volta :D

In attesa del link diretto al negozio online, a voi la prima pagina in anteprima!




venerdì 31 ottobre 2014

I migliori costumi di Halloween 2014


Comincerò questo post con una premessa adeguata: è ricominciata l'università.
Sì, è ricominciata un mesetto fa, ma questo è un dettaglio irrilevante data la sveglia alle sei del mattino, tutti i giorni, che non ci ha dato nemmeno il tempo di capire la differenza tra un'alba e l'altra. Ad ogni modo, l'università ha creato un ottimo clima Halloweeniano, e con questa splendida atmosfera pre-esoneri addosso vorrei condividere con voi alcune idee per il costume di Halloween o il make-up più adeguato alla vostra serata in arrivo:

- L'Ebola

Già relativamente mainstream ma comunque adeguatissimo al clima di questo 2014, se volete osare con un look alla moda, osate con il look da ebola. Ma attenzione, infettate con cautela!

Occorrente: 
- Occhiali da lavoro (dateci anche di maschera da sub, trash per trash)
- Mascherina anti-epidemia
- Guanti di gomma, di quelli per pulire i cessi
- Tuta integrale da lavoro possibilmente gialla, che dà più nell'occhio. Qualcosa del genere si può trovare nei grandi negozi di ferramenta come Leroy Merlin
- Sangue finto. Niente di meglio per infettare gli infettabili

Fonte: click here







Se il look da ebola vi intriga ma non siete riusciti a reperire il materiale all'ultimo momento, potete comunque limitarvi al sangue finto per creare letteralmente il panico tra i vostri amici. Fatelo colare dagli orifizi e mi raccomando, il trucco è il colpetto di tosse. Efficacissimo.



- La sentinella in piedi

Originale, intrigante, relativamente semplice seppur non troppo riconoscibile, il costume da sentinella quest'anno dovrebbe davvero spopolare. Perchè vestirsi dai classici zombie o vampiri quando si può sperimentare il terrore del quotidiano? Halloween è l'occasione perfetta per spaventare i vostri amici con l'integralismo ignorante.

Occorrente:
- Un libro, possibilmente quello sulla Dieta Dukan, un must




- Il Cattolico


Se preferite i look classici a quelli appena introdotti sul mercato, il costume da cattolico praticante non può mancare nelle vostre esperienze Halloweeniane. Tra l'altro, è uno dei look più semplici e dinamici, specie se siete bravi ad improvvisare le canzoni di Gesù. Uno dei vantaggi è che il ha molte forme e, se siete particolarmente attrezzati, potreste scegliere quella dello Scout, che fa di sicuro una gran figura. Altrimenti il Giovane di Azione Cattolica è sempre d'effetto, specie se fatto in gruppo (attenti, però, che vi picchiano)

Occorrente [il Giovane di Azione Cattolica]:
- Maglietta a maniche corte, tinta unita con stampa davanti (o scritta a pennarello). L'importante è che la maglietta sia di qualche colore da daltonico (di seguito vi riporto alcuni esempi)
- Assenza totale di trucco, al massimo se siete ragazze potete indossare un po'di mascara e fondotinta, ma giusto un filino. Più sembrate sciatte e meglio è
- Un cappellino anni '90, di quelli con la visiera, possibilmente coordinato con la maglietta
- Chitarra (opzionale ma ottimo per coinvolgere i vostri amici)




Occorrente [Scout]:
- Maglietta a maniche corte o camicia sempre a maniche corte, possibilmente azzurra o color cachi
- Pantaloncini corti fino a poco prima del ginocchio, possibilmente blu scuro
- Fazzoletto colorato a righe, intorno al collo
- Capelli legati
- Piccole pins, medagliette, stemmi attaccati addosso, non importa dove 
- Calzini lunghi, tirati tutti lungo il polpaccio
- Scarpe e zaino da trekking
- Cintura marrone







Se volete vedere altre fantastiche idee per Halloween, andate alla pagina successiva (clicca qui)!

I migliori costumi di Halloween 2014 (2)


Continuiamo la nostra lista di costumi di Halloween originalissimi e fai-da-te per questo 2014, con un grande ritorno:


- Il Testimone di Geova

Inutile dire che nessun "dolcetto o scherzetto" sarà mai tanto spaventoso quanto un "salve, siamo i testimoni di Geova" dopo il suono del campanello. Che dire, è davvero possibile trovare qualcosa di più angosciante di questo? 
"Dolcetto o volantino?"

Occorrente: 
- Per le donne serve necessariamente una gonna lunga, non importa come sia, basta che sia brutta e copra fino ad oltre le ginocchia. Per gli uomini bastano dei semplici pantaloni neri/blu/beige
-Donne: un golfino sciatto, possibilmente di colori tipo beige o panna, un foulard classico e non troppo colorato per coprire il collo.
Uomini: una camicia a maniche lunghe, un gilet, una cravatta 
- Borsa o valigetta
- Volantini (questi sono ESSENZIALI)

Ragazzi, resta il fatto che potete vestirvi in modo piuttosto vario, purchè sia classico e sciatto, un po' come per il costume da cristiano.













- Il Leghista

Mai come in questo momento il leghista è un stato un costume apprezzato. Semplice, veloce, davvero spaventoso e molto riconoscibile, è di sicuro una delle maschere di Halloween più terrificanti!

Occorrente:
-Maglietta o cravatta o fazzoletto o cappello verde Lega. Va da sè che più roba verde avete, meglio è (ma attenti a non sembrare irlandesi nel giorno di San Patrizio)









- L'integralista islamico

Da farsela sotto. Un grande ritorno, dopo l'11 settembre, del costume da Islam. Attesissimo ma un filino rischioso, è un costume esclusivo per gli uomini che vogliono davvero osare. C'è da dire che si intona davvero bene con la barba lunga che ultimamente è tornata di moda. La cosa migliore è che potete coinvolgere anche i vostri amici che non sono riusciti a travestirsi, facendoli diventare parte del vostro costume: gli ostaggi.

Occorrente:
- Sciarpa per coprire il volto
- Cerone scuro, per rendere la pelle più islamica
- Fascetta con scritte arabe
- Mitra, possibilmente finto
- Barba




Interessante notare l'attinenza con il costume da leghista

- Lo One Direction

Amatissimo dagli ultra-ventenni, veloce da fare, comodo, senza rischi. Il costume da One Direction darà sicuramente vita ad una lunga tradizione di travestimenti! Poi è fantastico da fare con i tuoi amici, scegliete il vostro preferito!

Occorrente:
- Pantaloni stretti, soprattutto sulle caviglie, ma portati leggermente più bassi del culo
- Baffetto da età puberale
- Maglietta con tendenza omosessuale, adatte quelle con lo scollo a V e i maglioncini a collo alto
- Capelli da pubblicità L'Oreal








- La Directioner

Per chi non lo sapesse, sono quegli esseri generalmente di sesso femminile che vanno ai concerti degli One Direction e fanno tutte quelle cose da fan sfegatate preadolescenti che facevamo noi con i Backstreet Boys. Il costume da Directioner è relativamente veloce da preparare, ma richiede un certo impegno nell'essere portato per strada.

Occorrente:
- Maglietta con immagine degli One Direction (magari stampata e attaccata con delle spille)
- Scritte su tutto il corpo I LOVE 1D ecc.
- Bocca spalancata 
- Capelli lunghi e problemi ormonali






Se non avete visto la prima pagina dei Migliori Costumi di Halloween del 2014, cliccate qui!

domenica 21 settembre 2014

V per Vicino


La vita delle grandi città è costellata di esperienze formative ed interessanti.
Tra queste, ciascuno di noi ha potuto apprezzare almeno una volta il micidiale incontro ravvicinato del Quinto tipo: il Vicino di Casa. Un must indimenticabile, di quelli che si ripropongono ogni anno e ad ogni trasloco come l'impepata di cozze prima di dormire.


- Il condominio comunicante


..ovvero quei palazzi di otto piani che si affacciano tutti sullo stesso metroquadro di cortile interno. 
Il vicinato di questo tipo di abitazione è, per ovvi motivi di densità abitativa, piuttosto vario. Le finestre degli appartamenti di fronte mostrano non di rado tutta una serie di nudità da studio antropologico - la gnoccolona esibizionista in intimo per i più fortunati, l'anziano signore grasso nudo per i più sfortunati; tristi scene di vita familiare - cinque o sei persone davanti alla tv per ore, a guardare Maria De Filippi fino a tarda serata; faticose ed estenuanti nottate nerd di giovani studenti davanti al computer - a volte con le mani nelle mutande. 
Tra un filo della biancheria e l'altro, tra un reggiseno che cade dal piano di sopra ed un lenzuolo che simula l'eclissi in pieno pomeriggio davanti alla propria finestra, si alternano nel "condominio comunicante" entusiasmanti liti tra coniugi e splendide esibizioni isteriche di madri o figli frustrati. 
Tra gli eventi più affascinanti dell'avere un appartamento in un condominio del genere, vi è indubbiamente la condivisione dei lieti eventi, tra cui quello della nascita, dove l'arrivo del neonato annunciato da un minaccioso fiocco colorato sulla porta del palazzo diventa il preludio di lunghe nottate insonni collettive. Gli strilli continuano per mesi, finchè il bambino non impara la prima parola, che di solito è "mamma? Mamma! Mamma. Mamma? Mamma mamma mamma mamma mamma?". Un lieto evento a cui tutti i condomini sono costretti possono partecipare. 
Infine, a coronare il sogno metropolitano di una città non solo pulita ma persino esteticamente piacevole, come non godere dell'arrivo degli operai che, all'interno del cortile interno, lavorano instancabilmente, ogni giorno, dalle 7 del mattino, su ciascuna delle pareti di ciascun palazzo? Non solo lo ripitturano, ma, per un lavoro attento al dettaglio, si premurano di togliere da ogni centimetro quadrato l'intonaco precedente, spatolando come se non ci fosse un domani. 
Che dire, è qualcosa che fa proprio venire voglia di trasferirsi in città. 


- Il vicino della giustizia


Questo particolare esemplare di vicino è generalmente rappresentato da uomini dai trentacinque anni in su, di solito con un lavoro insoddisfacente, almeno due neonati a cui badare ed una moglie frustrata che lo tiene per le palle. 
La particolare dote del "vicino della giustizia" è quella di avere, tra i numeri più chiamati, quello dei carabinieri. Si tratta di una di quelle persone che, avendo probabilmente vissuto in un monastero tibetano per tutta la vita, ha sviluppato una certa sensibilità ai rumori forti, quali ronzii di mosche, accensione di interruttori, foglie che rotolano sui terrazzi, spostamento di mobili immaginari. Costoro, messi a dura prova dall'ambiente cittadino in cui probabilmente si aspettavano di trovare una tecnologia più sviluppata di comunicazione - la lettura del pensiero - non hanno che un solo modo di curare l'insonnia che il vicinato gli procura: chiamare i carabinieri. Questi ultimi, che alle prime chiamate accorrono con aspettative catastrofiche, di solito diventano buoni amici dell'intero palazzo, approfittando di questi "schiamazzi" non verificati per degustare il caffè di questo o quell'altro dirimpettaio.


- Il Passivo Aggressivo


Diversamente dal "vicino della giustizia", il Passivo Aggressivo è di quelli che la giustizia se la fa da sè ma a distanza di sicurezza, a cominciare dalla simulazione di piccoli terremoti con il manico della scopa direttamente sul nostro soffitto - o sul pavimento, in base alla propria posizione - con cui dà il primo, pacato avvertimento di tacere. Quando il manico della scopa non è sufficiente a placare chi di dovere, il Vicino con la V maiuscola, dopo aver appeso un cartello sulla porta di chi lo infastidisce, può passare alle telefonate delle quattro del mattino, quelle anonime, che quando rispondi riattaccano e ti chiedi pure se non sarà qualcuno che ha sbagliato numero. Quando anche le telefonate non hanno successo, cominciano a girare brutte voci all'amministratore, nelle retrovie, mentre arrivano gli approcci più diretti: dal forte "AVETE ROTTO IL CAZZO" gridato dalla finestra, con tanto di successivo ed immediato ritiro della testa dentro casa, stile tartaruga impaurita, ad altri metodi più fantasiosi. Tra questi, mi piace ricordare quello della mia vecchia vicina psicotica, adesso deceduta, che amava spruzzare l'insetticida fuori dalla porta di casa nostra, sul pianerottolo, o direttamente sulla mia faccia, dalla finestra, quando mi affacciavo sul terrazzo. La ricordo con un sorriso - di sollievo.




- La coppia che copula


Vorrei poterne parlare come un episodio eccitante, ma non sono sicura di volerlo fare. Soprattutto se i vicini in questione hanno settantanni. Soprattutto se a raccontarvi l'episodio è vostra nonna, che un po' se la ride, un po' non sa come raccontarvelo. Vita vissuta, non fate domande


..e le vostre esperienze con il vicinato? Sono davvero peggiori di così?

giovedì 18 settembre 2014

L'università ti cambia la vita


L'università ti cambia la vita. Soprattutto La Sapienza, che regala generosamente un modo di guardare il mondo del tutto diverso: un mondo in cui il limite tra preghiera ed insulti a tutti i santi è più labile di un Labello

Ricordo bene di quando, quattro lunghi anni fa, lanciata dai miei genitori nel mondo dello studente con grandi aspirazioni, decisi di iscrivermi al corso di Psicologia. Dopo lunghe trafile burocratiche incomprensibili a chi, come me, fino all'anno prima non era capace nemmeno di fare una lavatrice, riuscii a partecipare alla prova di ammissione per la quale in molti avevano studiato tutta l'estate
Io ed i miei amici comprammo libri Hoepli per ogni materia possibile, finchè non scoprimmo - ovviamente con la puntualità di un rinoceronte estinto - che il test sarebbe stato di logica - ovvero nulla a che fare con la cultura generale e i 50€ di libri che avevamo comprato. Entrai grazie ai miei geni matematici, quelli da parte di madre, che mi permisero di completare con successo la prova. 


Affrontai di seguito la consapevolezza, anch'essa puntualissima, di essermi iscritta al corso peggiore possibile (Neuroschifo qualcosa blabla), terminandolo dopo quattro lunghi anni di fortuna con la C maiuscola, a suon di crocette - spesso casuali - e ben UN singolo esame orale nei tre anni previsti, utilissimo alla mia carriera di psicologa, che sicuramente non prevede alcun tipo di interazione con il mondo.

Terminato il triennio, divenuta ormai Dottoressa in possesso dell'importantissimo "pezzo di carta" e già convinta di voler continuare gli studi, scoprii di avere un semestre di totale nullafacenza, in attesa dell'inizio delle lauree magistrali, motivo per cui presi una decisione: perchè non mettere a frutto questa laurea triennale, cercando un lavoro temporaneo in questo ambito? ..la risposta fu subito chiara: perchè con una laurea triennale in Psicologia puoi lavare i pavimenti - usandola come carta assorbente - e poco altro. Insomma, il triennio da solo è del tutto inutile e privo di alcuno sbocco professionale, il che prevede che noi disperati ci iscriviamo necessariamente al corso successivo, quello magistrale, pregando gli dei di tutte le religioni di riuscire ad entrare. 




Attesi i sei mesi adagiata sugli allori più comodi, studiate o ripassate le materie per i test d'ingresso, mi trovo a dover affrontare di nuovo queste malefiche prove degne di una mente malvagia.
Immaginate di passare tre anni della vostra vita a studiare psicologia con impegno e dedizione.
Immaginate di pregustare il vostro futuro di psicologi ogni giorno e dedicare ogni ora ad esso.
Adesso immaginate di fare il test d'ingresso alle magistrali e non passarlo. 
..è davvero possibile che una persona perda un anno della sua vita e dei suoi studi, perchè non è riuscita a passare un secondo test d'ingresso della sua stessa facoltà? 

Purtroppo comprendo la necessità italiana di tassare ulteriormente il tassabile - da qui le facoltà spezzettate in triennio e magistrale, da qui la tassa sull'immatricolazione, sul test, sul corso, sulle caccole degli insegnanti. Ma non comprendo come sia possibile che una persona, obbligata a frequentare altri due anni di università senza essere stata avvertita preventivamente - perchè no, a noi non l'ha detto a nessuno che con la triennale ci saremmo solo puliti il culo - debba pagare nuove tasse e fare un nuovo test oppure andare a fare la benzinaia.



Ho passato il test, comunque.
Il lavoro da Mc Donald's è rimandato di un altro paio d'anni.
Tra altri quindici dovrei riuscire a riguadagnare tutto quello che ho speso in tasse+immatricolazioni+bandi+test+caccole+libri nei miei cinque anni di formazione.

L'università, dicevo, ti cambia la vita.

domenica 14 settembre 2014

Le 10 migliori serie TV


1. Doctor Who (2005)




Ancora in corso, e composto da innumerevoli stagioni, se contiamo anche quelle degli anni '60, Doctor Who non è una serie tv come le altre. Siamo abituati al cinismo, all'individualità, a storie che si dilungano per puntate e puntate, raggiungendo il loro culmine negli ultimi episodi di ciascuna stagione, e questi, sebbene siano i punti di forza di alcune delle migliori serie tv in circolazione, non hanno nulla a che fare con Doctor Who, che resta forse la migliore in assoluto. Incredibilmente e con sorpresa, il candore di questa serie, il suo essere politically correct nonostante esserlo sia ormai fuori moda, la rendono del tutto unica. Una volta superata la prima stagione (mi riferisco alla nuova serie, quella dal 2005), dolce, divertente, ma con effetti speciali terribilmente indietro nel tempo, tanto da scoraggiare purtroppo una buona parte degli spettatori, l'universo del Dottore diventa un mondo possibile, desiderabile, in cui ogni cosa ha un senso e viene ricordata. Ogni persona è importante, ogni personaggio fondamentale, ogni gesto necessario. David Tennant, il decimo dottore, diventa il migliore amico che ognuno di noi vorrebbe avere. Il miglior compagno di avventure, il miglior amante, la persona migliore e più entusiasta, più piena di vita che si possa conoscere.
In ogni episodio del Doctor Who, non vengono coinvolte due o tre soggetti, ma tutta l'umanità e la natura che le appartiene, rinchiusa in questi ultimi. C'è posto per le lacrime di tristezza e per quelle di gioia, persino per le lacrime di rabbia, ma non si rimane mai indifferenti di fronte a ciascuna delle sue avventure. Avventure che diventano quelle dello spettatore, a cui viene dato qualcosa in cui credere, un nuovo modo di pensare il mondo e le persone. 
Doctor Who ha un potere sulla nostra esistenza che vale davvero la pena di sperimentare.


 


2. In the Flesh




Relativamente sconosciuto e molto breve, In the Flesh affronta il tema della discriminazione - di qualsiasi genere - in modo innovativo ed attuale. Si parla di zombie, ma in realtà si parla di adolescenza, di persone, di paure, amore, profonda sofferenza ed amore per la vita. Si parla di quanto sia importante ricordarsi che siamo esseri umani prima di qualsiasi altra cosa. Si parla di perdono, di tolleranza e tollerabilità, uguaglianza, diversità, orgoglio. Di esistenza e di morte. In the Flesh lascia una sensazione di opprimente malinconia, eppure ricorda a tutti che è possibile trasformare tale malinconia in qualcosa di bello e di giusto. Insegna molto e merita davvero di essere visto in tutta la sua intensità. "Nella carne" c'è tutto quello che fa di noi "esseri umani".





| pagina successiva >>