domenica 21 settembre 2014

V per Vicino


La vita delle grandi città è costellata di esperienze formative ed interessanti.
Tra queste, ciascuno di noi ha potuto apprezzare almeno una volta il micidiale incontro ravvicinato del Quinto tipo: il Vicino di Casa. Un must indimenticabile, di quelli che si ripropongono ogni anno e ad ogni trasloco come l'impepata di cozze prima di dormire.


- Il condominio comunicante


..ovvero quei palazzi di otto piani che si affacciano tutti sullo stesso metroquadro di cortile interno. 
Il vicinato di questo tipo di abitazione è, per ovvi motivi di densità abitativa, piuttosto vario. Le finestre degli appartamenti di fronte mostrano non di rado tutta una serie di nudità da studio antropologico - la gnoccolona esibizionista in intimo per i più fortunati, l'anziano signore grasso nudo per i più sfortunati; tristi scene di vita familiare - cinque o sei persone davanti alla tv per ore, a guardare Maria De Filippi fino a tarda serata; faticose ed estenuanti nottate nerd di giovani studenti davanti al computer - a volte con le mani nelle mutande. 
Tra un filo della biancheria e l'altro, tra un reggiseno che cade dal piano di sopra ed un lenzuolo che simula l'eclissi in pieno pomeriggio davanti alla propria finestra, si alternano nel "condominio comunicante" entusiasmanti liti tra coniugi e splendide esibizioni isteriche di madri o figli frustrati. 
Tra gli eventi più affascinanti dell'avere un appartamento in un condominio del genere, vi è indubbiamente la condivisione dei lieti eventi, tra cui quello della nascita, dove l'arrivo del neonato annunciato da un minaccioso fiocco colorato sulla porta del palazzo diventa il preludio di lunghe nottate insonni collettive. Gli strilli continuano per mesi, finchè il bambino non impara la prima parola, che di solito è "mamma? Mamma! Mamma. Mamma? Mamma mamma mamma mamma mamma?". Un lieto evento a cui tutti i condomini sono costretti possono partecipare. 
Infine, a coronare il sogno metropolitano di una città non solo pulita ma persino esteticamente piacevole, come non godere dell'arrivo degli operai che, all'interno del cortile interno, lavorano instancabilmente, ogni giorno, dalle 7 del mattino, su ciascuna delle pareti di ciascun palazzo? Non solo lo ripitturano, ma, per un lavoro attento al dettaglio, si premurano di togliere da ogni centimetro quadrato l'intonaco precedente, spatolando come se non ci fosse un domani. 
Che dire, è qualcosa che fa proprio venire voglia di trasferirsi in città. 


- Il vicino della giustizia


Questo particolare esemplare di vicino è generalmente rappresentato da uomini dai trentacinque anni in su, di solito con un lavoro insoddisfacente, almeno due neonati a cui badare ed una moglie frustrata che lo tiene per le palle. 
La particolare dote del "vicino della giustizia" è quella di avere, tra i numeri più chiamati, quello dei carabinieri. Si tratta di una di quelle persone che, avendo probabilmente vissuto in un monastero tibetano per tutta la vita, ha sviluppato una certa sensibilità ai rumori forti, quali ronzii di mosche, accensione di interruttori, foglie che rotolano sui terrazzi, spostamento di mobili immaginari. Costoro, messi a dura prova dall'ambiente cittadino in cui probabilmente si aspettavano di trovare una tecnologia più sviluppata di comunicazione - la lettura del pensiero - non hanno che un solo modo di curare l'insonnia che il vicinato gli procura: chiamare i carabinieri. Questi ultimi, che alle prime chiamate accorrono con aspettative catastrofiche, di solito diventano buoni amici dell'intero palazzo, approfittando di questi "schiamazzi" non verificati per degustare il caffè di questo o quell'altro dirimpettaio.


- Il Passivo Aggressivo


Diversamente dal "vicino della giustizia", il Passivo Aggressivo è di quelli che la giustizia se la fa da sè ma a distanza di sicurezza, a cominciare dalla simulazione di piccoli terremoti con il manico della scopa direttamente sul nostro soffitto - o sul pavimento, in base alla propria posizione - con cui dà il primo, pacato avvertimento di tacere. Quando il manico della scopa non è sufficiente a placare chi di dovere, il Vicino con la V maiuscola, dopo aver appeso un cartello sulla porta di chi lo infastidisce, può passare alle telefonate delle quattro del mattino, quelle anonime, che quando rispondi riattaccano e ti chiedi pure se non sarà qualcuno che ha sbagliato numero. Quando anche le telefonate non hanno successo, cominciano a girare brutte voci all'amministratore, nelle retrovie, mentre arrivano gli approcci più diretti: dal forte "AVETE ROTTO IL CAZZO" gridato dalla finestra, con tanto di successivo ed immediato ritiro della testa dentro casa, stile tartaruga impaurita, ad altri metodi più fantasiosi. Tra questi, mi piace ricordare quello della mia vecchia vicina psicotica, adesso deceduta, che amava spruzzare l'insetticida fuori dalla porta di casa nostra, sul pianerottolo, o direttamente sulla mia faccia, dalla finestra, quando mi affacciavo sul terrazzo. La ricordo con un sorriso - di sollievo.




- La coppia che copula


Vorrei poterne parlare come un episodio eccitante, ma non sono sicura di volerlo fare. Soprattutto se i vicini in questione hanno settantanni. Soprattutto se a raccontarvi l'episodio è vostra nonna, che un po' se la ride, un po' non sa come raccontarvelo. Vita vissuta, non fate domande


..e le vostre esperienze con il vicinato? Sono davvero peggiori di così?

giovedì 18 settembre 2014

L'università ti cambia la vita


L'università ti cambia la vita. Soprattutto La Sapienza, che regala generosamente un modo di guardare il mondo del tutto diverso: un mondo in cui il limite tra preghiera ed insulti a tutti i santi è più labile di un Labello

Ricordo bene di quando, quattro lunghi anni fa, lanciata dai miei genitori nel mondo dello studente con grandi aspirazioni, decisi di iscrivermi al corso di Psicologia. Dopo lunghe trafile burocratiche incomprensibili a chi, come me, fino all'anno prima non era capace nemmeno di fare una lavatrice, riuscii a partecipare alla prova di ammissione per la quale in molti avevano studiato tutta l'estate
Io ed i miei amici comprammo libri Hoepli per ogni materia possibile, finchè non scoprimmo - ovviamente con la puntualità di un rinoceronte estinto - che il test sarebbe stato di logica - ovvero nulla a che fare con la cultura generale e i 50€ di libri che avevamo comprato. Entrai grazie ai miei geni matematici, quelli da parte di madre, che mi permisero di completare con successo la prova. 


Affrontai di seguito la consapevolezza, anch'essa puntualissima, di essermi iscritta al corso peggiore possibile (Neuroschifo qualcosa blabla), terminandolo dopo quattro lunghi anni di fortuna con la C maiuscola, a suon di crocette - spesso casuali - e ben UN singolo esame orale nei tre anni previsti, utilissimo alla mia carriera di psicologa, che sicuramente non prevede alcun tipo di interazione con il mondo.

Terminato il triennio, divenuta ormai Dottoressa in possesso dell'importantissimo "pezzo di carta" e già convinta di voler continuare gli studi, scoprii di avere un semestre di totale nullafacenza, in attesa dell'inizio delle lauree magistrali, motivo per cui presi una decisione: perchè non mettere a frutto questa laurea triennale, cercando un lavoro temporaneo in questo ambito? ..la risposta fu subito chiara: perchè con una laurea triennale in Psicologia puoi lavare i pavimenti - usandola come carta assorbente - e poco altro. Insomma, il triennio da solo è del tutto inutile e privo di alcuno sbocco professionale, il che prevede che noi disperati ci iscriviamo necessariamente al corso successivo, quello magistrale, pregando gli dei di tutte le religioni di riuscire ad entrare. 




Attesi i sei mesi adagiata sugli allori più comodi, studiate o ripassate le materie per i test d'ingresso, mi trovo a dover affrontare di nuovo queste malefiche prove degne di una mente malvagia.
Immaginate di passare tre anni della vostra vita a studiare psicologia con impegno e dedizione.
Immaginate di pregustare il vostro futuro di psicologi ogni giorno e dedicare ogni ora ad esso.
Adesso immaginate di fare il test d'ingresso alle magistrali e non passarlo. 
..è davvero possibile che una persona perda un anno della sua vita e dei suoi studi, perchè non è riuscita a passare un secondo test d'ingresso della sua stessa facoltà? 

Purtroppo comprendo la necessità italiana di tassare ulteriormente il tassabile - da qui le facoltà spezzettate in triennio e magistrale, da qui la tassa sull'immatricolazione, sul test, sul corso, sulle caccole degli insegnanti. Ma non comprendo come sia possibile che una persona, obbligata a frequentare altri due anni di università senza essere stata avvertita preventivamente - perchè no, a noi non l'ha detto a nessuno che con la triennale ci saremmo solo puliti il culo - debba pagare nuove tasse e fare un nuovo test oppure andare a fare la benzinaia.



Ho passato il test, comunque.
Il lavoro da Mc Donald's è rimandato di un altro paio d'anni.
Tra altri quindici dovrei riuscire a riguadagnare tutto quello che ho speso in tasse+immatricolazioni+bandi+test+caccole+libri nei miei cinque anni di formazione.

L'università, dicevo, ti cambia la vita.

domenica 14 settembre 2014

Le 10 migliori serie TV


1. Doctor Who (2005)




Ancora in corso, e composto da innumerevoli stagioni, se contiamo anche quelle degli anni '60, Doctor Who non è una serie tv come le altre. Siamo abituati al cinismo, all'individualità, a storie che si dilungano per puntate e puntate, raggiungendo il loro culmine negli ultimi episodi di ciascuna stagione, e questi, sebbene siano i punti di forza di alcune delle migliori serie tv in circolazione, non hanno nulla a che fare con Doctor Who, che resta forse la migliore in assoluto. Incredibilmente e con sorpresa, il candore di questa serie, il suo essere politically correct nonostante esserlo sia ormai fuori moda, la rendono del tutto unica. Una volta superata la prima stagione (mi riferisco alla nuova serie, quella dal 2005), dolce, divertente, ma con effetti speciali terribilmente indietro nel tempo, tanto da scoraggiare purtroppo una buona parte degli spettatori, l'universo del Dottore diventa un mondo possibile, desiderabile, in cui ogni cosa ha un senso e viene ricordata. Ogni persona è importante, ogni personaggio fondamentale, ogni gesto necessario. David Tennant, il decimo dottore, diventa il migliore amico che ognuno di noi vorrebbe avere. Il miglior compagno di avventure, il miglior amante, la persona migliore e più entusiasta, più piena di vita che si possa conoscere.
In ogni episodio del Doctor Who, non vengono coinvolte due o tre soggetti, ma tutta l'umanità e la natura che le appartiene, rinchiusa in questi ultimi. C'è posto per le lacrime di tristezza e per quelle di gioia, persino per le lacrime di rabbia, ma non si rimane mai indifferenti di fronte a ciascuna delle sue avventure. Avventure che diventano quelle dello spettatore, a cui viene dato qualcosa in cui credere, un nuovo modo di pensare il mondo e le persone. 
Doctor Who ha un potere sulla nostra esistenza che vale davvero la pena di sperimentare.


 


2. In the Flesh




Relativamente sconosciuto e molto breve, In the Flesh affronta il tema della discriminazione - di qualsiasi genere - in modo innovativo ed attuale. Si parla di zombie, ma in realtà si parla di adolescenza, di persone, di paure, amore, profonda sofferenza ed amore per la vita. Si parla di quanto sia importante ricordarsi che siamo esseri umani prima di qualsiasi altra cosa. Si parla di perdono, di tolleranza e tollerabilità, uguaglianza, diversità, orgoglio. Di esistenza e di morte. In the Flesh lascia una sensazione di opprimente malinconia, eppure ricorda a tutti che è possibile trasformare tale malinconia in qualcosa di bello e di giusto. Insegna molto e merita davvero di essere visto in tutta la sua intensità. "Nella carne" c'è tutto quello che fa di noi "esseri umani".





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Le 10 migliori serie TV



3. Battlestar Galactica (2004)





Contrariamente alle aspettative di chi pensa si tratti di una qualunque serie sci-fi, Battlestar Galactica basa il proprio successo sul realismo sociologico della sua storia e sull'intensità interpretativa dei personaggi, ciascuno approfondito in modo umano e coerente, in tutto il suo dramma personale. 
In questa serie tv vediamo l'Umanità che si incontra e si scontra con se stessa, con i propri limiti, con la propria natura, e mette alla prova se stessa alla ricerca di ciò che le permetterà di sopravvivere. 
Bisogna essere pronti ad abbandonare i propri personaggi preferiti, odiarli ed amarli nel loro eroismo o nella loro codardia, ed affrontare scienza e religione, a prendere decisioni che non si vorrebbero mai prendere, e sperare che tutto questo travaglio porti nella giusta direzione.
Battlestar Galactica è una serie che non ha venduto se stessa per il pubblico, e si presenta esattamente come avrebbe dovuto essere, a prescindere dal suo successo: un prodotto completo, coerente, ricco, che non avrebbe potuto essere migliore di così.





4. Breaking Bad



Se ne è parlato, e se ne è parlato tanto, a lungo. Sebbene la tematica che affronta possa non essere tra le più originali, essa viene trattata in un modo del tutto nuovo, approfondito, con una regia ed una sceneggiatura che catturano l'interesse dello spettatore in un crescendo da cui non si riesce ad uscire. Il vero tema di Breaking Bad non è la droga, bensì, come suggerisce il titolo, la degenerazione della moralità umana. Come può un uomo comune essere tanto disperato da compiere azioni tanto gravi, e senza neppure avvertirne il peso, a volte? Questa serie tv ci racconta la storia di due uomini e del loro rapporto indefinibile, travagliato, in cui non è la vita a trascinarli verso il baratro, ma le loro stesse scelte, le loro debolezze ed i loro timori. 
E' una serie tv che va vista non per il tema, per la storia o per i personaggi. Va vista per ogni cosa, perchè ogni suo aspetto è curato, adeguato, attento, finalizzato. Va vista perchè non c'è una sola cosa che sia possibile criticargli. Inizia, si svolge e si conclude, ed il finale è sempre lo stesso per tutti: una gran bella serie, con un grane cast, una grande regia, una grande sceneggiatura. 




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Le 10 migliori Serie TV

5. Game of Thrones






Ormai universalmente riconosciuta come una delle migliori serie tv, raccoglie in sè numerosi elementi vincenti, a cominciare da un'ambientazione fantasy coerente e ricchissima di dettagli, per continuare con i personaggi sempre ben approfonditi, la storia interessante e, soprattutto, i colpi di scena che, oltretutto, la hanno resa una delle serie più sconvolgenti.
In Game of Thrones c'è tutto. Sesso, guerra, amore, violenza, affetto, risate, lacrime, intrighi.. tutto. Tranne un vero e proprio protagonista, forse, perchè ogni personaggio è in pericolo e, come i fan ben sanno, potrebbe da un momento all'altro fare una brutta fine. Probabilmente è proprio questo il punto di forza di questa serie: è del tutto imprevedibile..a meno di non aver letto i libri.





6. Queer as Folk



Per chi non si lascia spaventare - o disturbare - dalle numerose scene di sesso presenti nella serie, Queer as Folk esplora le vicende di un gruppo di omosessuali (e non) accompagnandoli nelle loro battaglie ma, soprattutto, lungo il corso della loro vita, dei drammi e delle emozioni che questa riserva loro, facendo di ciascuna persona un membro affezionato della propria quotidianità. Dolce, divertente, irriverente, a tratti geniale, Queer as Folk è un cult del cinema LGBT, ma merita di essere guardato senza pregiudizi anche da chi con l'LGBT non ha mai avuto a che fare. 





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Le 10 migliori Serie TV



7. Parks and Recreation





Fatta eccezione per la prima stagione (per fortuna molto breve), Parks and Recreation raggiunge picchi di comicità altissimi. Esilarante, attuale, originale rispetto alle solite commedie che siamo abituati a guardare. Il modo in cui è girato permette di non annoiarsi ed anzi, di godere completamente dei 20 minuti della puntata, vivendoli con curiosità ed una certa dose di dipendenza dalla sua innovativa e dissacrante comicità. 






8. Orange is the New Black





Tratto da una storia vera, Orange is The New Black apre una finestra sull'universo spesso inesplorato delle prigioni, da un punto di vista ironico ma più spesso crudo, che lo spettatore finisce per osservare con partecipazione, venendo a contatto con una realtà difficile da tollerare, e con cui lui stesso deve fare a patti. Le protagoniste sono quasi tutte donne, a volte private della loro femminilità, a volte private della loro stessa identità per la necessità di resistere ad un mondo tanto complesso, a volte unite per il bene di ciascuna o per il potere, o semplicemente alla ricerca di se stesse, in un mare di conseguenze non sempre desiderabili. Questa serie ha il potere di far scoprire tutto ciò che normalmente ignoriamo o vogliamo ignorare, comprese le stesse difficoltà dell'essere all'esterno del mondo presentato o di esserne eccessivamente invischiati. Tra risate e lacrime, si scoprirà che nonostante la divisa arancione, nonostante la reclusione e le restrizioni, è ancora possibile essere non solo donna, ma essere umano. In qualche modo. 





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Le 10 migliori Serie TV



9. I segreti di Twin Peaks






Datata, discussa, inconclusa, eppure tra le serie tv più importanti mai girate. Andata in onda nel 1990 per la prima volta ed interrotta alla seconda stagione, Twin Peaks è difficilmente collocabile in un genere preciso. A volte ci stupisce - ed ammettiamolo, ci fa ridere - con le sue atmosfere da soap opera americana, mostrandosi in qualche modo un'opera parodica, ai limiti del trash, altre volte suggerisce significati profondi di esplorazione esistenziale attraverso i suoi sogni, le sue visioni, la distorsione della realtà che sembra avere in sé qualcosa di reale. A volte ai limiti dell'angosciante, a volte ironico, altre degno di grande interesse, ma in ogni caso Twin Peaks crea un'atmosfera ricca di sensazioni in cui ognuna di queste sfumature assume un senso, e rimane un'opera innovativa per il suo tempo, che merita di essere vista da chi vuole immergersi in qualcosa di diverso dal classico telefilm americano. 






10. The Walking Dead





Nonostante la quarta stagione (attualmente l'ultima trasmessa) abbia mostrato una certa 'stanchezza' rispetto alle precedenti, annacquandosi probabilmente per andare incontro al successo raggiunto - non è un mistero che, quando un programma diventa una grande fonte di guadagno, si cerchi di dilungarlo il più possibile - The Walking Dead rimane una delle migliori serie tv in circolazione. Vi si può trovare azione, elementi horror, ma soprattutto il dramma umano e sociale di una realtà che non riesce più ad ospitare la civiltà, e la ricerca di un modo che permetta di sopravvivere anche in condizioni tanto primitive. I personaggi, quasi tutti con ottimi interpreti, sono approfonditi, tridimensionali, e sempre molto intensi, mentre l'ambientazione riesce a regalare diversi spunti, diventando ripetitiva solo verso la fine. Poichè l'idea dell'epidemia zombie è stata esplorata in tutte le sue forme dal cinema, questo telefilm evita di concentrarsi sui motivi che l'hanno causata, che potrebbero risultare banali, ripetitivi e comunque degni di poco interesse, e si concentra invece su come le conseguenze di tale catastrofe portino ciascuno a cambiare e ad adattarsi, a volte riuscendo a conservare la propria umanità, a volte sacrificandola.
Commovente, profondo, a volte frustrante, capitato tra le dieci migliori serie tv non per sbaglio.






10bis. True Detective 

[dato che ne ho già discusso a sufficienza, potete trovarlo in questo posto cliccando qui]



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lunedì 8 settembre 2014

Leggete meno Palahniuk


A volte la vita è migliore di così, vivetela invece di recitarla perchè con tutto il latte alle ginocchia che fate venire alla gente ci sarà bisogno di mungerle.










Smettetela con Baricco, Fabio Volo o Palahniuk, per favore, 
e fatevela 'na risata.