sabato 29 marzo 2014

Come non perdere la dignità durante un trasloco


Questo pomeriggio ho terminato gli ultimi stralci di trasloco. Stralci che consistevano in una decina di viaggi su e giù per quattro piani di scale rigorosamente senza ascensore, carichi come i cammelli dei beduini egiziani. Niente di che, insomma.

Quando cominci a fare il trasloco, la tua mente costruisce una pianificazione approssimata di quante sedute psichiatriche e quanta fisioterapia dovrai affrontare, al suo compimento, ovviamente sottostimando il risultato in modo piuttosto notevole. Ma il vero problema dei traslochi è che quando hai svuotato quel grande scaffale colmo di libri, dvd, cd dei Blue e.."ommioddio, ma è Paolo Meneguzzi quello?", sei assolutamente convinta di essere a buon punto. Ne sei così convinta che, via via che sposti i libri del Battello a Vapore di quando avevi nove anni, i Cioè - ma perchè? - di quando ne avevi 16, i libri del Signore degli Anelli di quando ne avevi venti, mentre ti chiedi perchè mamma e papà ti abbiano fatta così acculturata - chili di libri negli scatoloni ti suggeriscono un interessante futuro a Recanati - ti fermi anche a frugare tra la roba.

Tra le varie cose che ti capita di trovare nascoste nei meandri di cassetti che non aprivi da tempo immemore, voglio ricordare una delle più raccapriccianti.


I cd masterizzati e comprati a 5€ dal marocchino 
di quando avevi tra i 13 e i 17 anni.

La vera tragedia di questi cd, è che nonostante siano passati oltre dieci anni, funzionano ancora tutti perfettamente, in barba a quel che dicono sulla loro normale durata, e decidere di buttarli non è sempre così facile. Finchè si tratta del cd di Nek (...) che ascoltavi negli anni '90, quando pensavi che le meches fossero trendy, che la parola trendy fosse trendy, e non ci fosse nulla di meglio di un ragazzo con i capelli a porcospino incazzato, le cose sembrano essere semplici. Anche il cd di Laura Pausini può finire nel cestino senza rimpianti, così come i vari Festival Bar, Lunapop, Jovanotti e compagnia. 



 


Ma poi arriva lui. Il primo cd dei Backstreet Boys, con la sua copertina stampata in inchiostro rosa, perchè ai tempi la tua stampante aveva finito il blu ed il giallo. Lui, l'immortale rappresentante di un'infanzia perduta - letteralmente, perduta - a sognare Nick Carter, con il suo taglio a scodella che ti fa chiedere come tu abbia fatto a non aver avuto bisogno degli occhiali fino a tarda età. Hai il disco tra le mani, nella tua mente riaffiorano i ricordi di quando avevi il tuo lettore cd all'ultimo grido ed ascoltavi almeno novanta volte al giorno le stesse tredici canzoni, e ti sembravano sempre più belle.. quando accade il peggio. 
La persona che ti sta aiutando a fare il trasloco - tua madre, o, nel peggiore dei casi, un tuo amico - intercetta l'oggetto incriminante, e ti pone inevitabilmente davanti ad un bivio esistenziale: mantenere la tua dignità gettando il tuo adorato Nick con il caro Filippo Neviani - Nek, per chi avesse la fortuna di non essere altrettanto informato - o perdere definitivamente tutto quel che è rimasto della decenza, e conservare gelosamente il cimelio?


Trovi quel vecchio poster e ringrazi Dio di averti dato,
dopo i vent'anni, un po' di gusto estetico

Ebbene, è qui che entra in gioco il talento maturato in anni di sfrenato collezionismo di qualunque possibile puttanata che i tuoi genitori non sono riusciti ad impedirti di tenere. 
Sorridi, guardi il tuo amico, fai una battuta tattica su come il trasloco faccia trovare cose davvero troppo datate, diventi improvvisamente simpatico ed accondiscendente che nemmeno gli animatori delle feste al McDonald's e poggi con finta indifferenza il cd il più lontano possibile dalle sue grinfie, promettendo di gettarlo. A questo punto proponi di fare merenda, ed infine cogli l'occasione per occultare l'occultabile in fondo ad uno scatolone, là, tra calzini e mutande. Là, dove la biancheria proteggerà il tuo insospettabile tesoro e nessuno oserà mettere mano. Giusto, magari sotto quella sporca.

Ecco fatto. Ancora una volta è filata liscia.
Ci rivediamo al prossimo trasloco, Nick.





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