domenica 11 maggio 2014

Non guardatemi lo Spotify


dignità
[di-gni-tà] s.f. inv.1 Considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato SIN rispettabilità,decorod. umanadimostrare una grande d.estens. compostezza, decoro che denota rispetto per sé e per gli altri: volto, pieno di d.


La dignità è un sostantivo che richiede particolari ed assidue attenzioni per essere portata addosso. Lo dico come luogo comune, perchè per quel che mi riguarda le mie esperienze con "la dignità" sono le stesse che ho avuto con lo stracchino in infanzia: pochissime.

Dignità è aprire Spotify ed ascoltare solo canzoni universalmente riconosciute come decenti dai tuoi amici, ed altre cose solo al buio della propria stanza, con Chrome in modalità Incognito, su Youtube ma senza fare il Login, cancellando la cronologia alla fine. I tempi in cui nascondevi il porno finiscono dai vent'anni in poi. La vera tragedia è quando ti piace ascoltare Biagio Antonacci: nessuno, NESSUNO deve saperlo. 




Data l'importanza della dignità nella nostra vita di tutti i giorni, è altrettanto importante comprendere cosa vale la sua perdita - o meglio, quando siamo disposti a calpestarla, violentarla, perderla per sempre per ottenere qualcosa, non di rado riponendo speranza nell'utopia.

Un tipico atteggiamento di perdita della dignità è quello che assumiamo noi donne dal passato buio, che per qualche motivo probabilmente estetico, in adolescenza non abbiamo avuto modo di sviluppare un'autostima sufficiente alla conquista del "maschio". Memori di quei tempi incerti in cui un sorriso poteva costarti l'anonimato e renderti il centro di tutta una serie di malignità ben studiate dai compagni di scuola per il resto dell'anno, abbiamo imparato ad agire mimetizzandoci con la passività di atteggiamenti in cui la dignità, pur sottilissima, è ancora presente.
Per quel che mi riguarda, avevo, ai tempi, la pessima abitudine di seguire le mie prede in silenzio, facendo del mio meglio per essere notata, ma senza esagerare. Mi aspettavo, ingenuamente - come ho potuto scoprire solo più tardi ed a caro prezzo - che il ragazzo di turno, nonchè temporaneo Dio greco mandato dal Fato per me, s'innamorasse della mia vivacità e freschezza d' improvviso (vivacità e freschezza, ovvero un altro modo per dire: non è essere un cesso che conta). Presente quando arriva l'illuminazione divina, il cielo prende vita sulla tua testa e vedi la Madonna in tutto il suo virgineo splendore? Ecco. Io ero la madonna - virginea per suddetti motivi - e lui il futuro prete illuminato. Capite come sia emblematica la metafora, se vista in questi termini. 

Insomma, nasci, cresci, diventi sfigata, poi cresci ancora e non dimentichi. Ti restano alcuni atteggiamenti scomodi, quelli che in un altro post avevo definito "bug" ( Non abbiamo bisogno di superpoteri ) e a vent'anni, trent'anni, cominci a fare cose che sarebbe meglio facesse il tuo cane. 
Nello specifico, perdere la dignità è scoppiare in lacrime per la novantesima volta alla morte di Di Caprio, in Titanic; alla fine del Signore degli Anelli, se hai un passato nerd; disperarsi e non riuscire a farsi una ragione per cui Lily abbia dovuto sposare James ed abbia lasciato Piton a fare il forever alone; oppure creare una lista su Twitter con otto tuoi amici unicamente per leggere tutto quello che pubblica la persona X. Ehm ehm.



Questa è un'immagine indicativa, ma la vera infiltrazione è anche peggiore.
Ed ha la forma dell'omino che vedete sopra.

Avrei voluto fare molti altri esempi a riguardo, ma credo di avere la testa altrove, probabilmente in cucina, dove, data la recente infiltrazione a forma di omino del The Space Cinema, ha cominciato a piovere da un paio di giorni. Piovere, sul serio. Mi è finita acqua nell'insalata, tra i capelli, tra le tette e nei ravioli. 


Ci sono molte cose per cui volenti o nolenti possiamo perdere la nostra dignità, ma le più belle sono quelle per cui perderla vale la pena e lo facciamo senza neppure pensarci. Per alcune persone faremmo qualsiasi cosa, per il loro bene, per il loro amore, per quello di noi stessi, anche, perchè no. Eppure, prima che questo diventi un post romantico - sono particolarmente tentata di buttarla sul serio ma cercherò di risparmiarvela parzialmente - bisogna sottolineare una cosa:

quando bisogna saltare ad occhi chiusi, pur sapendo che il terreno è lì, a mezzo metro di distanza, la paura è tale da indurci a fare prima una bella capatina in bagno. Senza ritorno, possibilmente. 

Eppure è lì! Ad un passo da te, la felicità! Potresti allungare la mano e stringerla forte, riempirtene i polmoni, la bocca, tutti i sensi, e invece te ne stai lì a guardarla. Sorridi, perchè l'attesa riporta il piacevole sapore adolescenziale dell'idealizzazione, eppure non ti butti. Perchè? Perchè te la fai sotto, l'ho detto. Perchè cosa verrà dopo? Perchè..e se non fosse il momento giusto? Qual'è il momento giusto? Non è ora. Ma quando?




Per esemplificarvi..
Sono due settimane, se non tre, che sbavo dietro questa persona X, e la meravigliosa notizia datami da una mia amica mi ha aperto il mondo, lo ha ritinteggiato di rosa e poi ogni volta, sempre, quando sono lì, con lei, da sole per qualche miracolo divino, divento una persona schiva, silenziosa, allontano lo sguardo, fingo che non mi importi, perdo le parole. Ciao, Ligabue, ciao. 

Riempirei i silenzi con mille momenti da film romantico che nemmeno Notting Hill e Pretty Woman, ti stringerei forte per cercare di sentirti addosso e vedere cosa si prova a respirarti da vicino, e poi non ti darei più il tempo di preoccuparti di quello che dici, e... tutte cose, ragazzi, tutte cose. 
Fatto sta che il nostro è un amore talmente platonico che non sappiamo nemmeno di averlo, così io procedo nella speranza di trovare un'occasione buona in cui valga la pena di perdere la famosa dignità, ma soprattutto spero che la persona X la perda per prima. Quella sarebbe davvero la soluzione a tutti i miei problemi!

Per concludere il discorso, non importa che tu riesca a trovare un finale degno o un finale indegno: questo post sarà sempre peggiore dei precedenti. Grazie, Murphy. 
Ciao.


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