venerdì 11 aprile 2014

Sbronza con decesso


Vi scrivo dal mondo dei morti.
Questa mattina mi sono svegliata e la morte cerebrale aveva già avuto luogo. 





Vi enarrerò perchè, sempre che la parola enarrare esista. 



Dopo un intenso incontro pomeridiano con la mia ex padrona di casa, la disperazione ha cominciato ad attraversare la mia esistenza spingendomi a lamentare su Twitter questo malessere. Non solo sul Twitter che conoscete voi. Anche sull'altro, giusto per dare maggiore pathos alla cosa. La verità è che speravo che per qualche evento divino qualcuno - no, una persona in particolare - mi chiedesse di passare insieme la serata. Questo per sottolineare quanto io non abbia assolutamente alcuna tendenza alla manipolazione delle menti.

Fatto sta che, mentre progettavo una triste notte in solitudine, con la lattina di birra e il pc - tutto regolare - la chat porta il lieto evento ed io divento inaspettatamente ma felicemente parte della serata di alcune delle mie amicizie più strette.

A questo punto vi lascio immaginare come procede la prima parte della serata: io e sconosciuti a mangiare in silenzio una cena preparata da loro, completamente sobri e completamente in imbarazzo, almeno per quel che mi riguarda. Da qui è nata l'esigenza di fornire al pakistano sotto casa abbastanza soldi per chiudere bottega e scappare all'estero - che letta con consapevolezza culturale è una cosa un po' triste, ma ok. Siate clementi. Abbiamo insomma comprato un buon numero di Tennent's, che ha ravvivato la serata e mi ha ricordato, come sempre, che anche io sono un animale senziente ed in grado di fare conversazione. Pensate che l'alcol mi ricorda anche qualità come la simpatia e lo sticazzi, cosa che mi rende una potenziale alcolista anonima per una buona causa. Ma voglio essere ottimista. Prima o poi non avrò bisogno nemmeno di bere.





Quando a fine serata se ne sono andate la maggior parte delle persone, siamo rimaste in quattro ed è stato il momento migliore per ringraziare tutte di avermi pensata, per quell'uscita. Ecco, è stato in quel frangente che sono scoppiata in lacrime, uccidendo senza remore la mia dignità - a cui comunque ha seguito, come vi dicevo, anche la morte cerebrale, per cui non è stato un lutto particolarmente sentito. Lacrime a parte, il gruppo, decimatosi, si è ristretto a me e la fantomatica ragazza che non mi si filerà mai nella vita.

Non fosse stato per le tre Tennent's che tutt'ora credo navighino nel mio stomaco, nonostante sia andata al bagno almeno cinque volte - non esagero, ho un problema d'incontinenza molto grave, se si parla di birra - probabilmente mi sarei goduta di più questi ultimi momenti. O magari no, visto che è grazie a loro - le birre, sì , ma pure certi catafalchi neri che scorrazzavano vicino ai bidoni della mondezza con le loro orribili antennine - che non ci sono stati imbarazzanti silenzi e che abbiamo condiviso una bottiglia. I lettori di Twilight direbbero "è un bacio indiretto", ma vi assicuro che non ci ho sbavato sopra fino a questo punto. 
Nella mia testa partivano già i film Disney e mentre il canonico bacio scattava nel mio immaginario, con tanto di romanticissima limonata alla Aladdin (avete mai notato che quando bacia Jasmine si vede la forma della lingua sulla guancia?) nella realtà non accadeva assolutamente nulla. Non vi sto a spiegare i perchè e i percome, vi basterà leggere l'articolo precedente e tutto sarà più chiaro.



Lo vedete? Dai, se guardate la scena su youtube si vede anche meglio!
..si lo so, mi faccio i film mentali, ok.

Una volta giunto il momento di tornare a casa, ho dovuto contare i passi che facevo, per concentrarmi su qualcosa che non fosse la rischiosissima nausea che prometteva davvero poco di buono. Dopo oltre 1500 passi, sono arrivata a casa e sono deceduta sul letto, che è dove mi trovo tutt'ora. 

E questo è quanto.
Adesso vado a seppellire i miei resti sotto altre speranze illusorie di felicità improbabili, ciao pulciazze!

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