martedì 8 aprile 2014

Ti va di rimanere amici? No.


Alla fine di una relazione è faticoso rimettere a posto i pezzi, un po' come un Tetris in cui ti arrivano sempre pezzi a forma di Z e non capisci, proprio non capisci in che posto dovresti metterli, quegli aborti. Ecco, i pensieri dopo una relazione terminata sono spesso inconcludenti, irrealistici e difficili da gestire, spesso anti-sopravvivenza.



1. Rimaniamo amici

La prima fase è quella. A meno di non lasciarsi con lanci di scarpe, stoviglie ed altri oggetti contundenti, c'è sempre un momento in cui dare un taglio netto alla relazione in questione fa lo stesso effetto del vedersi amputare un arto. Cavoli, quella persona sta con te da anni e anni. Ti ha visto la mattina appena sveglio, ha avvertito il piacere della fiatella notturna, conosce quanta voglia hai di prenderti cura di te e della casa, e nonostante tu sia uno yeti che non ha mai voglia di farsi la barba/ceretta e che si lava le ascelle una volta a settimana, nonostante i tuoi piedi appena usciti dalle scarpe abbiano il profumo del miglior Taleggio invecchiato, nonostante in casa ci siano buoi muschiati in ogni angolo dove non hai mai spolverato negli ultimi decenni..nonostante tutto questa persona ti ama o ti ha amato. Ti conosce così bene che l'idea di separarsi ti fa sentire terribilmente solo, di una solitudine che sono anni che non provi. Non ci sei più abituato, e questo ti porta ad autoconvincerti di voler davvero instaurare un'amicizia con lui/lei. 

Inutile dire che, stando alle statistiche da me raccolte in un brevissimo questionario molto professionale - ovvero, l'ho chiesto ad un paio di persone - nella maggior parte dei casi prima dei nove mesi questo traguardo che le buone intenzioni hanno costruito è assolutamente irrealistico.
Dopo le prime settimane, in cui ci si sente più assiduamente di prima, cominciano i primi risentimenti, l'odio che la mente di uno dei due elabora verso l'altro, e che dà inizio al sentimento reciproco non appena ce n'è l'occasione.




D'improvviso la persona che un tempo si amava, è diventata una stronza, immatura, inetta, stupida, egoista [eccetera eccetera]..e questa è una caratteristica essenziale delle separazioni: l'illusione assolutamente credibile che l'altro sia diventato peggiore di un mostro delle paludi, e la conseguente incredulità nel non essersi accorti per anni che fosse quel tipo di persona. Un po' strano, eh. Ancora più strano se si pensa che anche l'altro comincia a dipingere una tua immagine troppo somigliante ad un'icona demoniaca.

2. Quelli sono i MIEI amici

La seconda fase, quando l'odio si sta già avviando su sentieri mai battuti molto simili al bivio della Bella e la Bestia, è quella della rivendicazione dei propri amici. Insomma, uscite con le stesse persone da dieci anni, ma quelle persone te le ha presentate quello che ormai è il tuo/la tua ex, ed ora che uscire insieme è diventato più spiacevole di un concerto di Celine Dion, questi non può che cogliere l'occasione per pisciare sul presunto "suo" territorio ricordando a tutti questo dettaglio come se fosse assolutamente fondamentale. Qualcuno otterrà gli amici in trofeo, ma prima dovrà esserci una sanguinosa guerra, in cui alla fine, se tutto andrà bene, uno dei due si auto-eliminerà e deciderà di rinunciare alle uscite di gruppo per il bene della propria psiche. 

3. Se stai uscendo con un'altra/un altro dimmelo

Questa fase è un Jolly, può manifestarsi prima o dopo i grandi scontri, in base alle persone, ma prima o poi arriva sempre il momento in cui uno dei due sente il bisogno di estendere le sue manie di controllo sull'altro, facendo questa richiesta completamente priva di senso. Già, perchè supponiamo che l'altro ti prenda alla lettera. Un giorno il telefono suona, tu rispondi e lui, tutto allegro, ti fa "oh, senti un po'! Sto uscendo con Tizia, ok?" ..lì, o ci scappa il 'vaffanculo' o ci scappa l'omicidio. La verità è che facendo questa richiesta nel momento stesso in cui viene pronunciata stiamo esercitando diversi metodi per controllare l'altro. Innanzitutto la sua espressione in risposta alla frase è fondamentale per capire se ci si deve già incazzare o meno - nel qual caso, significherebbe aver girato con un bellissimo palco di corna degno delle visioni di Will, in Hannibal, per un sacco di tempo e senza saperlo. Secondo poi, la minaccia implicita si avverte sensibilmente nel tono con cui la frase viene pronunciata. In realtà "se stai uscendo con un'altra dimmelo" è un implicito "se stai uscendo con un altra vi scuoio, cucio le pelli e ve le faccio indossare come giacca prima di trucidarvi con una mannaia". 





4. Adesso voglio divertirmi

Dopo una relazione durata millenni, in cui tutti i tuoi amici si erano convinti non solo che vi sareste felicemente sposati, ma anche che foste la stessa persona, o che la vostra fosse la reinterpretazione di qualcuna delle fiabe Disney, è quasi scontato che ci si senta un po' arrugginiti nella complicata arte del rimorchio. L'idea è quella di riscoprire tutto quello che ci si è persi in questi anni di monogamia e la fantasia ti porta lontano: seratone in discoteca, slinguate a sconosciuti, vita sociale alle stelle ed improvviso sex-appeal che provoca agli uomini la stessa reazione che tu hai davanti ad un Tiramisù. Ma si tratta solo di fantasie. La verità è che dopo tutti questi anni, non solo non sei più capace di flirtare in modo decente, di provarci anche un po' spudoratamente o di regalarti agli sconosciuti nei locali, ma hai anche un insano terrore di farlo. Avevi trovato qualcuno a cui non importava il numero di peli che avevi sull'addome, nè quante forme di cannoli avessi sulla pancia, nè la quantità di nei sulla schiena o l'odore muschiato di certe parti del corpo dopo una giornata di lavoro..ed ora improvvisamente ognuno dei tuoi difetti sembra un ostacolo insormontabile. Persino i peli del naso diventano oggetto di auto-critica. 
Il peggio viene quando, sforzatoti di superare imbarazzi e pippe mentali, o almeno di non fartele prima del tempo, ti rendi conto che non solo non ti viene da flirtare, ma non ne hai nemmeno voglia. A quanto pare, anche se non l'ami più, anche se vi siete lasciati, anche se "vorresti divertirti", immaginarti insieme a qualcun altro, anche per gioco, ti lascia del tutto indifferente, se non addirittura infastidito. Ma che succede? Ti senti quasi vedovo o castrato. Dov'è finita la libido? ..ecco, probabilmente è rimasta nella casa che condividevate, insieme ai soprammobili orrendi che vi hanno regalato col tempo i parenti e che nessuno dei due vuole portarsi dietro.


Che dire? La vita da single deve ancora ingranare, ma poteva andare peggio. potevate essere sposati.


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